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Letture utili

Ci sono tantissimi libri dedicati all'arte dello scrivere. In questa pagina ho voluto raccogliere le citazioni più interessanti, con i consigli più utili relativi alla scrittura per il web.

Farsi capire

C'è una tendenza diffusa a considerare il fatto che un testo sia capito come mero atto dovuto. È come se ciascuno, nel momento in cui scrive o parla, tendesse a considerare se stesso come misura unica e indiscutibile della effettiva comprensibilità di quanto dice o scrive. Come se ciascuno proiettasse le proprie competenze sul destinatario.
Un buon modo per risultare più comprensibili è essere più semplici. Nel dubbio, scegliete la frase più breve, le parole d'uso più comuni e togliete tutto quanto non è indispensabile.

Ortografia

Se al posto di "leone" scrivete "leonne" succede qualcosa di interessante. Se la parola che avete scritto viaggia insieme ad altre che orientano chi legge nel comprenderne il significato, questo non cambia. Però la quantità d'informazione contenuta nella parola cresce. Chi legge riceve due tipi di messaggi: "leone" + "errore di ortografia" e ha tutto il diritto di capire sì quello che volete dire, ma di capire anche che voi non sapete scrivere, oppure che non sapete rileggere.

Qualsiasi comportamento comunica

Se da un punto di vista strettamente funzionale scrivere una cosa che può essere letta, ma che non può essere capita, equivale a non scriverla, da un punto di vista relazionale il risultato di una comunicazione che non si lascia capire è tragico. Usare un codice non condiviso è comunque una scelta di comportamento che implicitamente, ma inequivocabilmente, comunica qualcosa. E si tratta di qualcosa come "io non voglio farmi capire/tu non puoi capirmi".

(Libera riduzione da A. Testa, Farsi capire, Rizzoli 2000, pp. 189-90; 201; 211)

Scrivere per vincere la paura

Scrivere le idee a mano a mano che si concepiscono, trasformare i progetti in parole è un esercizio insostituibile, perché solo facendo della scrittura un esercizio quotidiano ci si impadronisce dei suoi segreti. Chi pratica continuamente l'esercizio della scrittura (per mestiere o per passione) si accorge che scrivere può diventare, prima ancora che un modo di esprimersi, un modo di essere e di ragionare, un modo di porsi agli altri.

In assenza di un interlocutore che lo interrompa o lo contraddica immediatamente, chi scrive può manifestare con tranquillità il suo pensiero. La scrittura è diversa dall'oralità anche perché dà il tempo di riflettere su ciò che si vuole dire, di progettare e di mettere in atto delle strategie. La possibilità di dedicarsi alla pianificazione è uno strumento fondamentale nelle mani di chi scrive, perché consente di raccogliere e ordinare le idee, quindi di costruire un testo più coerente, meditato ed efficace.

(Libera riduzione da C.S. Nobili, Il lavoro della scrittura, Sansoni 1999, pp. 56-57)

Scrivere non è parlare

Fra scritto e parlato vi è uno scarto profondo. La scrittura, infatti, costituisce un codice alternativo al parlato; la comunicazione orale ha un destinatario compresente, visibile e compartecipe, mentre la scrittura, che è una comunicazione differita, è elaborata in assenza del destinatario; inoltre, il discorso orale è temporaneo, mentre quello scritto è permanente. Nel discorso scritto manca una serie di elementi para-linguistici, fondamentali nell'oralità: il ritmo, l'intonazione, le pause, il timbro vocale, l'intensità, i gesti, le posture, gli sguardi, ecc. Chi scrive è privo di un feedback immediato da parte del destinatario e deve perciò organizzare e controllare lo sviluppo del testo prevenendone il fraintendimento. Per questo, la scrittura richiede una esposizione più precisa e completa e una maggiore accuratezza e formalità.

(Libera riduzione da M. Della Casa, Scrivere testi, La Nuova Italia 1994, pp. 3-7)